Questa splendida iniziativa è stata ideata, nel 1990, dalla fervida mente della giornalista e gattofila Claudia Angeletti, la quale, attraverso le pagine della rivista "TuttoGatto", ha promosso un referendum tra i lettori per scegliere il giorno dell'anno più consono a festeggiare questo nostro straordinario amico. Sono state proposte molte date, tra cui vogliamo ricordare, il 26 maggio dedicato a San Filippo Neri (che tanto amava i gatti)e il 21 marzo perché a primavera nascono i gattini, segno della vita che si rinnova. Ma la data scelta è stata quella del 17 febbraio, proposta da Oriella Del Col, con le seguenti motivazioni: febbraio perché è il mese posto sotto il segno zodiacale dell'Acquario, a cui appartengono gli spiriti intuitivi, liberi e anticonformisti, come solo i gatti sanno esserlo. Per quanto riguarda il giorno 17, la scelta è stata bivalente. Nel bacino del Mediterraneo, soprattutto presso i popoli di origine latina (Spagna, Francia e Italia), questo numero è considerato sfortunato perché in numeri romani il 17 si scrive: "XVII" che anagrammato diviene "VIXI" cioè "sono vissuto, sono morto", ma il gatto con le sue sette vite può dire di aver vissuto, ma di non essere morto e d'avere esorcizzato così la morte. Nel nord Europa invece, questo numero ha un valore positivo che significa, tra l'altro, vivere "una vita per sette volte". Ed anche in questo caso calza a pennello al gatto. Si è voluto così ripristinare una tradizione molto antica. Ad esempio, in Egitto, si adorava la dea Bastet, divinità dal corpo umano e dalla testa di gatta, associata alla gioia, alla musica, alla sensualità e alla danza. Una volta all'anno numerosissime persone si riunivano presso il delta del Nilo per festeggiarla. Tra i Celti, ai piedi dei Menhir, si svolgevano cerimonie sacre, alle quali partecipavano i gatti come tramite tra cielo e terra. Inoltre nei culti pre-colombiani, in onore del mese PAX, associato al Felino sacro, si tenevano spettacolari feste. Ma anche ai nostri giorni ci sono paesi che ricordano il nostro amico a quattro zampe. Ad esempio in India, ogni sei mesi si festeggia, come simbolo dell'amore e della maternità, la dea Sashti che cavalca un gatto bianco. Nel tempio di Nikko, in Giappone, il celebre Gatto Dormiente riceve tuttora offerte da turisti e fedeli. Tornando al nostro paese, nel 1991 l' A.M.A. (Associazione del Mondo Animale) a Firenze e il Club del Gatto a Roma hanno celebrato la Festa Nazionale del Gatto ottenendo dalle Poste, per l'occasione, l'annullo filatelico. Da quell'anno le due Associazioni stampano una cartolina commemorativa usando dei disegni donati da artisti gattofili. Dallo stesso anno, monsignor Canciani, a Roma, ha istituito per quella data, una messa con la benedizione dei gatti e dei loro compagni umani. A Firenze ogni anno viene organizzata "Gattart" una mostra collettiva di pittori specializzati in gatti. L'eco delle manifestazioni si è diffuso a macchia d'olio e negli anni seguenti Genova, Trieste, Parma, Milano e Perugia hanno deciso di festeggiare la ricorrenza con varie iniziative. Ma di anno in anno altre città si aggiungono all'elenco, desiderose di dedicare un giorno all'anno al dolce amico che ci dona tanta gioia e buonumore!
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