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domenica 31 gennaio 2010

Il carattere e l educazione del gatto


Nonostante le sue doti di autonomia e indipendenza, l’educazione gli va insegnata sin dai primi mesi di vita quando il gattino già mostra eccellenti segnali di apprendimento. E’ tuttavia possibile intervenire soltanto inculcandogli delle sequenze di atteggiamenti innati, potenziandole, e modificando a nostro piacimento i suoi comportamenti. Del resto alcuni artisti circensi con i gatti lavorano proprio in questo senso, ne identificano i comportamenti interessanti, li rinforzano e li fanno esibire per mostrare le loro capacità. Non bisogna dimenticare, comunque che a differenza di quanto si fa col cane, attirarlo con degli alimenti non sempre si rivela efficace, poiché dipende dalla volontà del gatto a fare o meno una cosa. Certamente sono più vincenti il legame affettivo verso il proprio padrone e il piacere del gioco. E’ dunque attraverso la motivazione, come sostengono alcuni studiosi di neurofisiologia, che il gatto dimostra le sue grandi doti di apprendimento.

L EDUCAZIONE

Studi recenti sul comportamento felino, hanno evidenziato che lo sviluppo psicomotorio nel gattino, come per l’uomo, avviene durante la gestazione. Alcuni ricercatori hanno affermato che la socievolezza nei confronti dell’uomo può essere una peculiarità caratteriale ereditata dal padre. Il momento più importante del processo dell’apprendimento comportamentale si attua nella fase che va dalla nascita al sesto mese di vita. Successivamente è possibile intervenire anche se influirà molto il temperamento del gatto e le qualità pedagogiche del padrone. Il comportamento del piccolo all’interno della cucciolata si può riassumere in tre punti:
il periodo dell’apprendimento;
il ruolo della madre, che influirà soprattutto nelle primissime fasi dello sviluppo;
la socializzazione, che inciderà moltissimo sul comportamento dell’animale adulto.Quella che viene definita socializzazione intraspecifica, altro non è che la realizzazione dei comportamenti sociali della razza felina, da attuarsi preferibilmente intorno alla seconda settimana di vita e da completarsi verso l’ottava, e dalla cui qualità dipenderà la natura e l’affezione che si instaurerà tra l’animale e il padrone. In questa fase è necessario fornire degli stimoli al gatto arricchendo il suo ambiente, per accelerare e migliorare il suo sviluppo. Si può plasmare il suo carattere lasciando che si abitui anche alle carezze degli estranei, rivelandosi in età adulta un gatto dal buon temperamento con tutti e non troppo legato al suo padrone, o al contrario farlo accarezzare da non più di due persone, e in questo caso si affezionerà ad un unico padrone. Inoltre è indispensabile che il gatto familiarizzi sin da piccolo con i suoi simili per evitare problemi futuri. L’educazione alla pulizia e alla alimentazione, sono connaturali, anche se l’insegnamento materno è essenziale. Già intorno alla quindicesima settimana di età, il gattino è capace di pulirsi, e nella terza settimana di utilizzare la cassetta porta lettiera, e nutrirsi degli stessi alimenti della madre, mutuando da essa le preferenze alimentari. Infine è necessario abituarlo ad assumere anche l’acqua, ed alimentarlo con cibi svariati per impedire che si abitui ad un unico alimento.

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