E’ auspicabile che i proprietari responsabili del benessere dei loro gatti, li sottopongano a vaccinazione. Ultimamente, con l’aumento dei vaccini, determinate malattie sono state debellate. Tuttavia, pur aumentando il numero dei soggetti vaccinati, in Francia i gatti non ne sono sottoposti o vengono trascurati rispetto ai cani. La mortalità, causata da malattie molto diffuse, o da altre che mettono comunque a repentaglio la vita dell’animale, vengono sconfitte attraverso la vaccinazione. Tra i vaccini correntemente in uso, alcuni sono estremamente importanti, altri, invece, è bene che si facciano comunque, ed altrettanti sono consigliati in specifiche situazioni. Attualmente, non esiste un vaccino valido che curi indistintamente ogni malattia nei Felini. Lo zoonosi (antropozoonosi), è una patologia che colpisce tanto l’uomo quanto l’animale. Le affezioni più importanti che possono essere trasmesse vicendevolmente sono: la rabbia, la toxoplasmosi, la tubercolosi e la classica malattia dovuta al graffio del gatto. La rabbia è stata quasi del tutto debellata grazie alla vaccinazione obbligatoria, effettuata in particolari situazioni.Informazioni sui vaccini.La risposta dell’organismo a un corpo estraneo viene definita immunologia o immunitaria. L’organismo crea una barriera a sua difesa, tramite i linfociti, o globuli bianchi, in risposta a ciascun antigene. I linfociti hanno ruoli ben definiti: i B-linfociti, formano gli anticorpi per distruggere l’agente o più agenti infettivi; i T-linfociti, distruggono le cellule malate. Una volta che il linfocita è stato già in contatto con l’elemento estraneo, lo riconosce prontamente, e lo debella prima che possa moltiplicarsi e favorire la malattia, in particolar modo se è un agente patogeno. Pertanto, l’organismo dell’animale è nella maggior parte dei casi protetto. Età e vaccinazioni.La capacità di dare una risposta immunitaria valida (immunocompetenza), nei cuccioli, si raggiunge nella seconda o terza settimana di vita. Di norma, i Gattini possono essere vaccinati anche dopo i quindici giorni di vita, ma si corre il rischio che le somministrazioni non risultino efficaci per via dell’azione immunitaria trasmessa dalla madre. Con il passare degli anni, il numero degli anticorpi nei gatti anziani diminuisce, e il sistema immunitario ne risente. E’ bene, dunque, che il gatto anziano sia sottoposto a vaccini di richiamo. Vaccinazione per i gatti.Generalmente, si sconsiglia vivamente la vaccinazione a gatti che non godono di ottima salute, o che presentano dei parassiti, o sotto cura immunodepressiva. Di norma, i gatti dovrebbero essere sottoposti ad un trattamento parassitario, prima che si intervenga con la vaccinazione. Anche per le mamme in gestazione la vaccinazione è controindicata, poiché potrebbe causare malformazioni fetali. I gatti a cui è permesso di avere contatto con l’ambiente esterno, possono facilmente esposti a malattie tramite l’esposizione ai suoi simili, o a luoghi contaminati. In questi casi, la vaccinazione si rende indispensabile. E’ bene che anche un gatto che viva esclusivamente tra le mura domestiche, venga vaccinato, poiché può contrarre comunque le infezioni attraverso l’introduzione nell’organismo di agenti contaminanti, o di animali infetti, o da ospedalizzazione. Alcune infezioni del gatto, ancora in fase asintomatica, possono essere contratte da animali sani. Senza un’analisi specifica, non è possibile diagnosticare l’affezione, e il gatto sarà un portatore sano. Gli animali infettati da riniti e da clamidiosi, in fase di guarigione possono ancora trasmettere l’agente patogeno responsabile della malattia. Altre hanno un processo di sviluppo più graduale. Una volta che l’animale è vaccinato, il veterinario registra il tipo e la via di somministrazione del vaccino, la data e il numero di lotto dello stesso nel libretto del gatto. Nei carnivori, circa il 95% degli antigeni materni è dato alla prole attraverso il colostro. Già alla prima poppata, i Gattini ricevono l’eredità immunologia, o immunità passiva della madre, poiché in questa fase il piccolo non produce di suo gli anticorpi. La permeabilità della parete intestinale permette agli anticorpi, già nei primi due giorni di vita, di entrare nell’apparato circolatorio. Il numero di anticorpi nel sangue regredisce gradualmente fino a scomparire, ed è nullo mediamente intorno all’età di due mesi e mezzo. Oltre a variare da un esemplare all’altro, è influenzato dalla concentrazione di anticorpi nel latte materno, e dal numero dei cuccioli. Tuttavia, questi stessi anticorpi possono interferire con le vaccinazioni precoci, che sommandosi agli antigeni del vaccino, ne precludono l’immunizzazione. Il periodo più pericoloso, per via della sua vulnerabilità alle infezioni dopo la scomparsa dell’immunità passiva, coincide per i cuccioli con l’esposizione a virus particolari, quali ad esempio la panleucopenia felina. Per evitare questo inconveniente, è opportuno iniziare le vaccinazioni all’età di sei settimane e ripeterle ogni due, fino a quando essi non raggiungono le dodici o le quattordici settimane di vita. Questo trattamento va effettuato nei gattili in cui sono state accertate le malattie, contrariamente per i cuccioli che vivono in casa è sconsigliato.
TIPI DI VACCINI
Esistono due tipi di vaccini, quelli cosiddetti “tradizionali”, e quelli più recenti. I tradizionali comprendono vaccini inattivati (spenti) e attenuati (vivi). I primi utilizzano agenti batterici o virali trattati con calore, o prodotti chimici. Nel formulare un nuovo vaccino, è opportuno crearne dapprima uno spento, poiché l’agente patogeno è ancora virulento (ad esempio vaccino antirabbico). Nei secondi, l’agente viene alterato e reso non virulento, ma ha in sé comunque la capacità di riprodursi. L’animale, trattato con vaccini vivi, fornisce una valida risposta immunitaria.
CICLO VACCINALE
Il veterinario può stabilire un ciclo vaccinale che rispetti le necessità di ciascun soggetto, stile di vita, età e habitat. E’ consigliabile vaccinare il gatto non appena finisce l’immunità passiva; a tal fine si rendono indispensabili due serie di trattamenti (inoculazioni): la prima viene somministrata intorno all’ottava settimana di vita, la seconda serie fra la dodicesima e la quattordicesima.La legge francese impone che per l’antirabbica i Gattini devono essere vaccinati a partire dal terzo mese di età. Ai gatti vaccinati va fatto periodicamente il richiamo, affinché possano mantenere una immunità durature ed efficiente.
VACCINAZIONI OBBLIGATORIE
La rabbia è una forma di encefalomielite causata da un virus comune a tutti i Mammiferi, uomo compreso; è tra le zoonosi più pericolose, ed è fatale. Il periodo di incubazione dura mediamente trenta giorni dopo che si manifestano i sintomi di neuropatia. La morte sopraggiunge tra i tre e i sei giorni. Essendo una malattia altamente contagiosa, la vaccinazione è sottoposta a normativa. Sono a rischio maggiormente i gatti randagi, anche se il rischio di infezione, almeno in Francia, è notevolmente sceso negli ultimi tempi. I gatti provenienti da altri Paesi devono essere obbligatoriamente vaccinati, così come i soggetti in transito da strutture infette entro i confini francesi. La vaccinazione si rende inoltre obbligatoria se il gatto deve concorrere a una mostra felina, o se il gatto deve essere portato in un campeggio. I cuccioli non possono avere accesso alle aree in cui è obbligatoria la vaccinazione, fino al compimento di un mese dalla stessa.
VACCINAZIONI CONSIGLIATE
Attualmente, la maggior parte dei gatti è protetta contro la rabbia, la panleucopenia, la rinotracheite virale, e la leucemia. La panleucopenia felina o tifo, è stata in passato una malattia che ha sterminato molti gatti. Fortunatamente, oggi è estremamente rara nelle aree urbane, grazie all’immunoprofilassi. I vaccini disponibili in Francia sono vivi. Si sconsiglia la vaccinazione alle fattrici nella fase finale della gestazione, e nei cuccioli di età inferiore al primo mese di vita. La rinotracheite felina virale (FVR) è una malattia infettiva responsabile dell’immunodeficienza dei gatti. I primi sintomi si avvertono due anni dopo la contrazione della malattia. La sindrome da immunodeficienza felina (AIDS felino o FIV), si manifesta a partire dagli otto ai dieci anni dopo aver contratto l’infezione. La sintomatologia, per entrambe le affezioni, è generalizzata. Si possono inoltre verificare perdita di peso, febbre, inappetenza e varie infezioni localizzate. Si dispone, però, solo del vaccino per la leucemia causata dal virus FeLV. Tuttavia, la vaccinazione è indicata solo per i gatti che ne sono a rischio, anche se è efficace unicamente nei soggetti FeLV negativi. La clamidiosi è un’affezione batterica che provoca la congiuntivite, seguita da frequente secrezione nasale e tosse. A volte si verifica che il batterio agisca contemporaneamente al virus della rinotracheite, aggravandola. I gatti apparentemente guariti sono dei portatori sani per lunghi periodi di tempo. La peritonite felina infettiva (FIP) è una infezione virale, che colpisce l’addome, ingrossandolo. In Francia si dispone di un vaccino autorizzato. L’efficacia dell’inoculazione è valida, per cui è stato approvato negli Stati Uniti ed in altri Paesi europei, ma non ancora in Francia.
Nessun commento:
Posta un commento